Marietti, 2008
Hanno scaglie come specchi solari
e tendini che vibrano al soffio dei venti.
Hanno tramonti e iridi e ventri
che aggallano come spenti tamburi. O
vortice o improvviso forcipe o viso
della sorte: umana onda nascita morte.
e se questo fosse davvero il mio
Dio
appeso per un filo alla finestra
come una marionetta senza voce
con gesti di legno segmentato
nato nel dolore della croce
i miei santi e coloro che sono morti,
forti di tanta vita, dell’astinenza
del tempo, i miei senza astuzia
migranti di una sete che fruscia
tra le ante dell’antica caverna
è che si cerca la voce, si inverna